Almost Like Noah's Ark - Quasi come l'Arca di Noè.
What an epic adventure my trip yesterday. I was flying over to Sicily and my flight was at 8:30 a.m. was supposed to be home by 9:30 a.m... but I arrived at 2:30 Pm.
The flight delayed, twice, the stupid assholes who decided they wanted to complain while boarding the plane (why didn't you do it in the previous 5 hours?), then the luggages that never arrived.
As a consequence... I went to sleep at 9pm and woke up at 9am... sooo tiring. It was such and adventure I think Noah's Ark was a nice sailing trip instead.
Quasi come l'Arca di Noè.
Viaggiare in estate, in Agosto, in Italia è diventata un'avventura... hai voglia che i telegiornali dicono che gli Aeroporti di Roma hanno assunto personale appositamente per i mesi estivi velocizzando il tutto, la verità resta sempre quella: Sti maledetti so fissati che devono andare in ferie in agosto e vanno in ferie in agosto lasciando tutti nella cacca.
Io dico... ma come ti salta in mente di andare in ferie col resto del Paese, tu che lavori nel turismo e nei trasporti? Non puoi andare in ferie a Settembre o a Luglio?
Perché gli Italiani non fanno i turni per andare in ferie? Non esiste mica solo agosto in estate!
Ma cominciamo dal comincio, diceva quello... Volo alle 8:30 del mattino, con Windjet (una banda di pazzi furiosi che low cost hanno il cervello!)... Arrivo al terminal AA e mi metto in coda, file di 40 persone almeno! Tre banconi aperti a fare il check-in... dopo venti minuti di fila, la signorina decide di chiudere la mia fila perché deve andare a preparare l'imbarco: ma se hai ancora 3/4 di areo in fila per fare il check-in, che cavolo lo chiudi a fare il tuo bancone per preparare l'imbarco? L'imbarco di chi? Siamo ancora tutti in fila!
Vabbè ma lei chiude e se ne va al suo imbarco e noi ci spostiamo nelle altre due file lente come un bradipo insonnolito! E perché mai poi sono così lente le file? Forse perché il bagaglio di TUTTI ma dico TUTTI i passeggeri oltrepassa il peso di qualche chiletto e sono costretti ad andare a pagare la differenza altrove? E non è che dicono, vabbé supero il peso, lo so, pago e sto zitto... NO LORO CONTRATTANO!
"Ma signorina... chiuda un occhio!"
"No, signore, non posso se lo faccio con lei poi lo faccio con tutti e alla fine nessuno più segue le regole..."
"Ma non pesa così tanto suvviaaa..."
"Guardi che supera il peso di 14 chili..."
Quattordici chili!!!! Ma che cosa ci tieni in quella valigia? TUO FIGLIO?
Quando faccio il mio check-in sono le 7:45... corro all'imbarco che mi vien detto essere al terminal A... cancello al quale si può accedere dal terminal AA ma a me indicano tutt'altra strada e faccio il giro di Pirro, con imbarco alle 8:05.
Di fatto arrivo al terminal alle 8:00 e trovo tutti in fila, ho dolorini ai piedi perché son corsa in stazione, sul treno, dalla stazione al terminal e ho fatto la fila.
Dopo 20 minuti di fila in piedi mi siedo a terra. Nessuno si fa vedere al gate, nemmeno la stronza che aveva chiuso il check-in per preparare l'imbarco... che non avviene e passano così 40 minuti.
Comincia a passare un'ora...e ancora non si vede nessuno. Tutti i voli su quel piano sono in ritardo. Si chiede al personale di terra, che telefonano, chiamano, non sanno che dire, se becchi una stewardess e sempre di un'altra linea area e dice: chieda a loro! - tutta scocciata e manco ti guarda in faccia.
Dopo oltre un'ora compare la scritta: Imbarco alle 11:10!
Cioè, grazie per essere venuti di persona a comunicarci che stavamo aspettando a vuoto.
Almeno ho il tempo di fare colazione. Ma tre ore così non passano mai... PER GLI ALTRI.
Io mi son portata dietro una scorta di manga da leggere per 12 giorni e quindi mi faccio fuori: Lovely complex 8, Il fiume shinano 3, Blue di Kiriko NananNanan e 1 segreto x 2 4. Faccio colazione, cappuccino e cornetto e, quando è quasi ora, ritorno al gate per l’imbarco… ma ancora niente.
Mi siedo e finsco con calma uno dei manga sopra citati. Inutile dire che ogni tanto si sente un boato lungo il corrodoio perché finalmente imbarcano un qualche aereo in ritardo… sembra capodanno ogni 20 minuti circa. Quando il boato si alza al nostro gate di imbarco non è perché tocca a noi ma al volo dopo di noi, anch’esso ritardato.
- Ma noi siamo qui dalle 8 – fa notare una signora.
Un altro signore inizia a gridare qualcosa in siciliano e la stewardess di terra è costretta a fare un annuncio ufficiale al microfono: Imbarchiamo ora il volo tot, diretto a vattelapesca, delle ore di tre anni fa… I signori del volo di Palermo sono pregati di attendere.
Brusìo di disappunto. Subito dopo ritorna l’annuncio: Il volo IV 247 per Palermo sarà imbarcato al cancello 39 anziché 30.
E tutti in coro: 29!!!
Perché era apparso il nome sul display accanto ma anche perché il 39 è agli internazionali e intercontinentali.
La gente mormora: basta a me, tombola! Stiamo dando I numeri! Insomma decidetevi!
L’annuncio: Ripeto il volo di Palermo sarà imbarcato al gate 29.
Ci spostiamo. Tutti in fila… io resto seduta fino all’ultimo, tanto salire per primi non ha senso con un ritardo di quasi quattro ore ormai. Chiacchiero con un ragazzo italiano di ritorno da Singapore che sta andando a Cefalù e ci ammazziamo di risate prendendo il tutto con ironia. Preoccupata per il ritardo chiamo I miei, ma penso al lavoro… non ho internet, come avvisarli? Come sapere se ho ricevuto altro via email? Come leggendomi nel pensiero il telefono squilla e sento la Simona! O’ Miracule! Passo un po’ di tempo a chiacchierare anche con lei e sono ormai certa dell’imbarco… ma anche dopo aver chiuso la fila all’imbarco resta in piedi, immobile per un’altra mezz’ora buona.
Finalmente arriva il pulmino, si riempie e va via il primo. Giunge il secondo… lentamente saliamo anche noi… saliamo… e siamo pronti a partire…. Lo siamo ma non si muove… ma che sta succedendo? Cioè siamo saliti tutti, no? Gli altri sono già sull’aereo, no? Passano così quasi venti minuti. L’autista scende, scocciato, lo segue un passeggero che torna e ci informa: ci sono due che si stanno facendo fare la carta di reclamo.
- Nooooo.
- Adesso?
- Ma non potevano pensarci quattro ore fa?
- Perché proprio all’imbarco le devi fare queste cose?
- Non puoi tenerci tutti fermi perché te vuoi 50 euro.
- Ma non glieli danno.
- Facciamo passare un cappello e mettiamo un euro a testa e le diamo la colletta così sale.
- Sta stronza.
Oramai la convinzione è che sia una signora a rompere. Scendono altri due ragazzi, una ragazza, un altro ragazzo: vai pure te? – No vado a fumarmi una sigaretta.
Tutti che cercano di convincerla: ma siamo quasi a bordo, ma lo faccia a Palermo il reclamo, ma lo scarichi da internet. Niente. Sono irremovibili. Le questioni di principio quando non sono accompagnate al buon senso creano solodisagio agli ALTRI. Ma siamo nell’Italia del lei non sa chi sono io quello che si fa valere arrogantemente solo nei momenti meno opportuni e in maniera ridicola.
Eh no, la Windjet ha sede a Catania e la signora non si vuole scomodare ad andare fino là per fare reclamo, lo deve fare ora! Secondo me 50 euro non glieli danno, ma tu vuoi fargliela pagare cara? Vola Ryanair! Perché se dopo sto scherzetto ci ricaschi… allora sei scema te.
L’autista è oramai satollo, suona, salite tutti a bordo, si parte… appaludiamo. Sìììì lasciamoli a terra, questo è sequestro di personaaaa, andiamoooo…. Ci porta all’aereo e finalmente saliamo. L’imbarco rallenta, tre ragazzi sono seduti al posto sbagliato:
- questi posti sono occupati – fa notare una signora.
- Ah e dove lo vedo qual è il mio?
- Sulla carta d’imbarco – rispondo io.
I tre si alzano.
- no siccome l’altra volta ci siamo seduti dove capita…
- è vero, la windjet fa spesso il free seating.
- Non è vero – risponde la stewardess – non lo facciamo mai.
- Bah, io ho volato con voi 4 volte in un anno e tre volte mi è capitato il free seating e la prima volta se un signore non mi diceva: signorinaaa s’assittassi dove trova poshtooo… Io restavo in piedi.
- Ma non è vero, non lo facciamo.
- Forse non lo fate più dopo tutte le mail inviperite che vi ho spedito… se vuole gliele giro… ma io ho fatto tre viaggi con mio padre seduto a ponente e mia madre seduta a levante e io sola senza nessuno con cui fare le parole crociate, questi sono shock psicologici immensi lo sa?
- Mi pare strano…
- Signora ma se siamo in quattro a dirglielo… ma che discute a fare… soprattutto I Palermo-Roma ti devi fare le corse ad accaparrarti I posti è imbarazzante.
Finalmente seduta spiego ai vicini la situazione. I commenti si fanno poco gentili. L’attesa prosegue. Non mi dite che l’autista è tornato a recuperare I due scemi… si alza il coro: parti! Parti! Parti!
Il capitano finalmente si decide a fare un comunicato: buongiorno signori vi spiego la situazione… siamo arrivati stamattina puntuali su Roma ma a causa della foschia non potevamo atterrare e siamo stati deviati su Ciampino… dopo un po’ finalmente ci fanno tornare a Roma e finalmente riusciamo ad atterrare alle 10:20.
Si alza il signore siciliano di prima: Ora ci parlo io!
E tutti: noooo lo faccia finire sennò non partiamo piùùùù! Non ci si metta pure lei!
Domanda se siete atterrati alle 10:20 come mai il volo è stato spostato alle 11:10 direttamente alle 8:30? Anche voi avete atteso un’ora che si liberasse la coda? Oppure visto che c’eravate avete fatto un altro giretto chiamato volo con altri passeggeri?
Vabbé ma adesso arriva il meglio: purtroppo per cause non dipendenti dalla nostra volontà la ditta che si occupa dei servizi di terra che si chiama blablablalbla… vedete quel furgoncino bianco sulla destra? É il loro…. (ma qua stiamo dando I numeri pure il furgoncino di blablabla mi fa vedere) ci ha ritardati e blablabla non ci faceva partire e blablabla non si sapeva decidere…. Adesso stiamo aspettando il rampista che è sparito.
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH?
1) Non sono stato io mammina è stato il brutto e puzzone servizio di terra. Per questo abbiamo deciso di abbandonare I passeggeri a loro stessi senza manco mandare un cane di windjet ad avvertire alle otto che a causa foschia il volo era stato ritardato. Tanto I passeggeri hanno la scienza infusa, se pure vedono che la foschia si dirada alle nove lo capiscono poi che sono I puzzonissimi servizi di terra che ci fanno fare ritardo ed essere scortesi ed è colpa loro se non sappiamo provvedere un buon servizio di accoglienza.
2) Non sono stato io mammina è il brutto e cattivo rampista ora che è sparito non certo perché il poveraccio è da qualche parte ad aspettare che gli dicano se deve togliere la rampa o meno perché 4 cretini sono ancora a terra a fare le persone di principio perché io ho fatto ritardo e non ho mandato nessuno al gate a informare I passeggeri né ho provveduto a fornire informazioni per tempo ma solo rimproveri alle giustissime lamentele.
Signori, benvenuti in Italia, il Paese dello Scaricabarile. Del resto è una cosa che impariamo fin da bambini e ne sono un grande esempio anche I nostri governanti… come, oh come, poter agire in maniera diversa… civile… SE LO FANNO TUTTI?
E sono scuse queste? Sono questi comporamenti da scusare? Cioè, scusate, ma secondo voi è normale tutto ciò? Che il peggio dell’italianità si mostri nelle peggiori situazioni e che il meglio venga fuori solo durante olimpiadi e mondiali? E’ RIDICOLO!
Ma finalmente dopo un po’ si presentano le persone di principio insieme ad altri due tizi… scoppia l’applauso e finalmente ci mettono in pista, in coda ad aspettare e decolliamo. Sono state 4 lunghissime ore d’attesa per 40 minuti di volo che davvero, è il caso di dirlo,volano via. Si atterra, si scende dall’aereo. Una signora con cane lo fa uscire dalla gabbia e al bau scappa la pipì sulla rampa d’ingresso in aeroporto, lo guardo: non potevi farla sull’aereo? Così imparavano a farti aspettare! Di certo non c’entra niente l’aeroporto di Palermo…
O così pensavo finché non si passa al ritiro bagagli. Nastro 3. Aspettiamo. Suona. Escono valige… tutta gente strana, straniera, che recupera bagaglio di cartone stile anni ’80, vestiti in maniera pacchiana e scoordinata. Una ragazza mi guarda e fa: maaah sti americani. E io: sono inglesi comunque.
Gira gira il nastro e il bagaglio non esce. Si ferma. Pausa. Suona e riparte. Gira gira e altro bagaglio che esce ma non il nostro. Passano così 40 minuti. Io sono ormai cotta e con le piaghe ai piedi. Mi sorge un gubbio, come disse San Francesco con la mano in bocca al cane… che sia un lupo?
Faccio due passi indietro. Il nostro volo non è più sul monitor del Nastro 3. Vado agli altri nastri e là vedo la mia valigia che gira, sola soletta, da un pezzo!!!! Mi volto e dico agli altri: sono quaaaa!
Prendo la mia valigia e sono satolla: Ma che cos’è un’opzione? Se ti va bene sei al nastro giusto e prendi la valigia? Indovina il nastro e prendi la valigia? Siete una manica di incompetenti!
Finalmente esco e incontro mia zia… non riesco a camminare, stanca e claudicante mi avvio all’auto della zia. Fa un caldo infernale e la macchina è una fornace.
Mia sia si avvia all’uscita immettendosi in senso inverso lungo un senso unico: sono a Palermo!
Nella lezione di oggi abbiamo incontrato:
- Gli Italiani vanno in ferie in agosto o muoiono.
- Come posso fare alla svelta il mio lavoro così da andarmene via invece di farlo al meglio delle mie possibilità.
- Suvvia chiuda un occhio… Io sono più furbo di lei.
- Troppo sbattimento fa male e consuma le suole delle scarpe le informazioni ve le dà un monitor. (Italiano pigro).
- Lei non sa chi sono io.
- Lei non sa fare il suo lavoro e allora glielo spiego io che faccio un lavoro diverso ma so tutto.
- Non parlarmi, sono nervosa anche io e non mi pagano abbastanza per essere gentile con te.
- Lei non sa chi sono io, è una questione di principio.
- Non puoi avere ragione anche tu se ho ragione SOLO io, non possono esserci due verità. Se ti dico di NO è NO anche se magari fino a ora ho lavorato su un’altra tratta e quindi non posso sapere se ho torto.
- Non è colpa mia, c’è sempre qualcuno che mi fa sbagliare… ma io sono bravo. Lo scaricabarile.
- La pigrizia italica, oramai da dizionario, geneticamente avviluppata a formare il cromosoma di tutti gli italiani. Ti ho spostato il nastro? E che non sai leggere che te lo devo venire a dire? Muovi le chiappe tu che le mie pesano.
Prendiamo tutti carta e penna e scriviamo: Caro San Marino…
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