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Thursday, April 09, 2009

48580 per donare un euro ai nostri fratelli in Abruzzo!
(send an sms to 48580 to donate 1 euro to the victim of the quake)

In questi giorni non lasciatevi ingannare dalle innumerevoli false iniziative che possono giungervi tramite facebook o via email sotto forma di catena. Ascoltate bene i telegiornali, fate in modo di chiamare enti conosciuti: protezione civile, anpas, croce rossa italiana, avis, etc. etc.
Vi sapranno dare indicazioni su cosa fare, come e quando.

I primi giorni dopo un terremoto, a detta di mio padre che ha scavato a mani nude in ben due terremoti, sono i più difficili da gestire. Troppe cose da organizzare, difficile tenere sotto controllo tutto, molte delle cose che vengono donate possono andare perse se non si seguono le direttive di chi si trova in loco per aiutare. Si rischia di aggiungere al danno la beffa.
Ogni ente si organizza in un determinato modo, un modo testato e funzionale, voler fare a modo nostro, in maniera avventata e disorganizzata, potrebbe non essere d'aiuto.

La cosa fondamentale io credo che sia NON DIMENTICARSI di queste persone dopo che l'uragano mediatico si sarà dissolto.
Adesso l'impatto sembra terribile per i poveri terremotati ma c'è ancora troppa polvere nell'aria il peggio verrà inevitabilmente dopo, quando saranno lasciati a loro stessi e la polvere si sarà dissolta.
Fra qualche settimana, fra qualche mese, ricordatevi di chiamare ancora queste associazioni e chiedere: posso ancora aiutare? Posso fare qualcosa adesso?

In questo momento la nostra solidarietà deve giungere attraverso le associazioni di volontari che si prodigano per aiutare i terremotati. Siamo persone comuni, non possiamo aiutare fisicamente i nostri fratelli, non sappiamo come farlo... bisogna lasciar fare agli esperti.

Invece di chiedere: ORA posso aiutare gli abruzzesi? Chiedetevi... posso aiutare chi aiuta gli abruzzesi?

Siate il sostegno di chi sostiene perché anche loro hanno bisogno di un appoggio.

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Un pensiero personale:

Il giorno seguente la prima grande scossa sono tornata a casa mia nel Lazio, preoccupata per i miei genitori. Non avevo visto immagini e le notizie giungevano a spizzichi e bocconi alle mie orecchie.
Giungendo a casa nel pomeriggio ho acceso la TV e ho visto tanto sciacallaggio televisivo, roba da far torcere le budella al più insensibile degli uomini. Solo Sky Tg 24 riportava le notizie senza giocare a fare il corrispondente di guerra o con falsi pietismi e voci lamentevoli.

Tornando a casa ho chiesto a mia madre se ci fossero stati danni, mia madre ha risposto che le sono cadute due o tre cosine dagli scaffali, senza rompersi, ma che non aveva avuto il coraggio di entrare in camera mia per vedere in che condizioni fossero i miei gashapon.
Io ho sorriso: ti posso assicurare che non sono caduti.
E così era.

Dopo i chili di funtac o patafix (che dir si voglia) che metto alle basi dei gasha ci mancherebbe solo di trovarli in terra per una scossa che ci ha presi alla lontana... peraltro Scomunicatolandia sta su un cuscino d'acqua, da noi la scossa si è sentita meno.

I gashapon erano fermi sui loro scaffali! CAZZO! (scusate la parola ma mentre li controlalvo mi è salita una grande rabbia in corpo).

Ho pensato: com'è possibile che a Roma cadano cornicioni e crollano Case dello Studente in cemento armato... là.... e dalla mia libreria non si è fiondato in avanti nemmeno il solito, svenevolo, cavaliere dello zodiaco?
Mi sono voltata verso mio padre e ho detto: adesso verranno fuori tutte le magagne, vedrai!

Mio padre mi ha spiegato che quando lavorava con i costruttori ha visto come vengono consolidate le case in cemento armato e che l'Ospedale di Scomunicatolandia, non essendo a norma, era stato rinforzato con delle travi in acciaio e poi avevano dovuto sostituire tutta la maltina con del cemento vero.
Guardavamo il telegiornali e vedevamo edifici di antichi romani in piedi e case costruite nel 90 rase al suolo: decisamente - ho detto - tra quei romani e quelli di oggi... ci sono passate nel mezzo troppe generazioni di italiani.

Lassisti, pigri... lascia perde, nun ce pensà, tira a campà, chiudi un occhio, chiudine due, piglia la mazzetta, mettici questo che costa di meno, poi lo facciamo, non c'è fretta.....
poi ci scappa il morto e tutti giù: poverino!

Scusate, poverino un par di palle! Il poverino merita giustizia! Quelli che hanno costruito questa casa dello studente non a norma meritano l'ergastolo! Stamattina hanno intervistato una ragazza che abitava in questa casa dello studente di via XX Settembre e diceva che, avendo sentito le scosse, aveva chiesto di vedere documenti o una planimetria che spiegasse se l'edificio fosse a norma o meno. La casa aveva solo scale interne e ragazzi sono morti scendendo le scale... non c'erano scale antincendio esterne... tutti le hanno detto: ma noooo, va tutto beeene, non ti preoccupareee!
La ragazza è venuta via, non è voluta restarci, e si è salvata! Stamattiva sbraitava per telefono in una nota trasmissione Rai della mattina, inferocita come un clamidosauro e in lacrime.
E non aveva ragione?

Perché se non ci scappa il morto, qui da noi, nessuno si premura mai di vedere se le cose sono a norma, vi pare giusto?

Ma parliamo di altro... di ragazzi morti mentre scendevano le scale: Perché scendere le scale durante un terremoto?

Perché nessuno ha mai insegnato a nessuno cosa fare in caso di sisma. Siamo un Paese ad alto rischio sismico e NESSUNO FA ESERCITAZIONI ANTISISMICHE!

Ma stiamo scherzando?

Per cui io, dopo 6 anni di Tremolante California mi trovo a prepararmi una borsa d'emergenza se sento una scossettina, incollo le cose agli scaffali col patafix che non si sa mai, e se sento una scossa mi ficco sotto un'architrave e non mi smuovo... per via di dozzine di esercitazioni effettuate quando vivevo là!

Noi muoriamo sulle scale di casa nostra e se ci salviamo siamo in mutande!
Complimenti!






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