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Monday, October 12, 2009


Manga Impact
Come già detto in precedenza, credo, consiste di una mostra e una serie di proiezioni (quasi una ripetizione del Festival di Locarno ma con ospiti illustri in più) legate all'anteprima nazionale di Totoro che ha avuto luogo a Torino lo scorso 17 Settembre.
La mostra è stata organizzata all'interno della Mole Antonelliana, già sede di un bellissimo e divertentissimo (sì perché giochi in continuazione al suo interno, imparando ed esplorando) Museo del Cinema.

(<---- fans di Gankutsuo... non è Gankutsuou questo qui sopra, è Kanashimi no Belladonna di Eiichi Yamamoto. Sviluppato da Mushi Production, del 1973, creato dagli studi dopo che Tezuka li lasciò per concentrarsi sui suoi fumetti. Tuttavia non si conosce bene quale sia stato il suo contributo all'opera in fase di pre-produzione e il maestro non ha credits)

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Partendo dall'esterno, sull'inferriata esterna della Mole, sono presenti delle plates esplicative riguardanti l'animazione giapponese e la storia dei principali Studios. Notavamo con le mie amiche che nella plate italiana Tatsunoko è stato scritto male (Tastunoko, mi pare) ben tre volte mentre il testo era corretto in quella inglese.
Parto bene, trovando il mio amato Osamushi proprio all'inizio e questo decisamente può essere considerato un gran bel manga impact, no?


La mostra è organizzata su due livelli separati: uno dedicato ai giocattoli da collezione legati al mondo di anime e manga (e alla gadgettomania in generale, inclusi i vecchi dischi in vinile con le sigle dei cartoni animati in italiano e saggi), un secondo livello si dipanava lungo la passerella interna della Mole e vedeva esposti poster, rodovetri e disegni di pre- produzione.

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La passerella vista dal basso.
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La vetrina Deda approved.
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Libri e dischi esposti sotto vetro (libri in questo caso).
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Il poster originale e quello italiano di "Boku no Song-goku" di Tezuka... ovverosia "Le 13 fatiche di Ercolino".
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Il gatto con gli stivali, simbolo della Toei, di miyazakiana memoria.
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Rodovetri, o cel, di Jeeg, robot d'acciaio.
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Un cel con sfondo di Daitarn III.
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Oscar e Antonietta.
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Un poster di Jeeg.
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Alcuni fotogrammi dello Speciale Osamu Tezuka del 1989. (ce n'erano molti di più ma andranno sull'Osamushi).
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Hello Spank.
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Cyborg 009.
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Le teche con i giocattoli viste dall'alto.












Un bel poster di Candy Candy.

La mostra ripercorreva l'animazione Giapponese dal prima della Seconda Guerra mondiale, si imbatteva nell'influenza di Tezuka in questo campo, e procedeva in ordine cronologico mostrando appunto pezzi cari soprattutto a noi girellari italiani che siamo cresciuti con determinati cartoni animati. Una bella sezione era dedicata a One Piece (alcuni pezzi erano presenti anche a Lucca Comics lo scorso anno) e ad alcuni film di avanguardia.
Se trascorrete un'ora ad ammirare la mostra sappiate che non si possono fare foto ma potete sbizzarrirvi in giro per il museo per altre due ore circa, giocando con le varie lanterne magiche e nelle stanze ottiche. Si possono scattare foto nelle sale di proiezione e nella zona di relax (quella con le sdraio reclinabili che vedete in alcune foto).













Una delle plates esterne dedicata alle majokko.

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