Deda in San Francisco - Day I
Pensavo che sarei stata piu' emozionata ma mi ha accolta la calma piu' totale.
Ero piu' emozionata, o meglio nervosa, all'idea di dover viaggiare per cosi' tante ore dopo tanto tempo che non per il viaggio in se'. Ho sempre avuto sentimenti contrastanti riguardo a questo viaggio. Da un lato c'erano tante cose che avrei voluto fare, mangiare, comprare... dopo tanto tempo. Come fare una gita a Roma una volta l'anno, ha ha! E poi ovviamnete le persone.... sentendole spesso su internet, non ne sentivo la mancanza ma... fare le cose assieme alle persone e' tutt'altra minestra.
Il viaggio.... Solita peripezia, treno da Tiburtina fino a Fiumicino, scarrozzamento fino al terminal... primi controlli del passaport. Arrivo al Counter American Airlines... mi hanno scambiato nome e cognome sul biglietto, succede - dicono. No, succede sempre - rispondo io. Sara' che ho la H nel posto sbagliato ma ho avuto addirittura persone che mi hanno chiesto "Daniele e' il nome o il cognome?".... "mi scusi, ma le sembro un uomo? come fa ad essere il nome?" Allarmata chiedo se mi abbiano riservato il pasto vegetariano, del resto il ragazzo mi aveva assicurato di aver rimesso a posto nome e cognome e cosi' non era stato.
Mah, faccio il check in... tutto a posto. Solito balletto, togliti le scarpe, metti il computer nel cestino, passa sotto al metal detector... altro controllo del passaporto.
Arrivo al terminal e mi compro una penna. Avevo voglia di disegnare.
Compro anche della cioccolata perche', lavorando, non avevo avuto il tempo materiale di comperare regali per alcune persone. Il bollo sul passaporto era andato a prenderlo mio padre!!!
Attesa al gate 32C, una signora passa dei fogli: Mia figlia giada ha un'allergia fatale alle arachidi, per favore non mangiate noccioline a bordo, se dovesse andare in shock anafilattico richiederebbe ricovero immediato entro 15 minuti dall'inizio della crisi.
Guardo i miei ringo in borsa e penso - non vi mangero'.
Saliamo... Sono in coda, posto finestrino: 39 J.
Mh, detesto il finestrino, non posso alzarmi per andare al bagno. Il volo e' vuoto, fortuna mia! Il posto accanto a me resta libero. Oh, bene, dopotutto il favore che ha voluto farmi Oliver di prenotarmi tutti posti finestrino affinche' non mi annoiassi - non sapendo che non guardo fuori ma vado a gabinetto ogni 35 minuti e mezzo (X) - beh la sua cortesia non e' andata sprecata.
Ho guardato fuori, visto l'Elba... la Corsica... un po' di Francia... un po' di nuvole....
Il volo era di quelli economici, aereonave piccina, un solo televisore nella fila centrale.... che trasmetteva l'Uomo Racchio 3!
Disegno vah, che e' meglio!
Il decollo avviene con ritardo.... il capitano chiede di spegnere i dispositivi elettronici.... il tizio dietro di me continua a parlare in una lingua non meglio riconoscibile al cellulare. Guardo indietro, le stewardess chiacchierano. Una di loro mi vede e si avvicina: "le serve qualcosa?" "oddio, ho chiamato per caso?" "no, ma ho visto che mi stava guardando!" "ah, no, scusi guardavo il tizio dietro di me che e' ancora al telefonino!" Faccia basita della stewardess che si volta, lo gela con lo sguardo e dice "Tesoro, devi metterlo via, dobbiamo decollare" risponde lui, in inglese smozzicato "Ora lo faccio" "No, tesoro, adesso senno' non possiamo partire".
Mi sento un po' spia e bastarda.... ma l'ultima volta per via del tizio che non chiudeva la conversazione... l'aereo non decollava e abbiamo ritardato 35 minuti.
Il tizio mi ha tirato calci allo schienale per il resto del viaggio. Chissene. Che aveva da lamentarsi? Non ho manco abbassato il mio... e il posto accanto al suo era vuoto, poteva spostarsi se voleva.... non lo ha fatto a dispetto? A ogni calcio mi alzavo e stiracchiavo.
Ho disegnato quasi tutto il tempo. La stewardess di colore, una signora gentilissima, continuava a passare e spiare sullo sketchbook "che belli che belli".... mezzo aereo si e' messo in pellegrinaggio a quel punto per spiare sul foglio! XD non mi era ancora mai successo. Non erano manco un granche' come disegni, sono decisamente arrugginita e nel tentativo di "creare" uno stile... non posso dire che fossero un granche'.
pasto vegetariano: cous cous con verdure al sugo (buono), insalata, un dolce all'uvetta, fichi e cocco non meglio identificato (troppo dolce), una sorta di focaccia in cartone.
Pisolino.
Turbolenze da macchiare i pantaloni di marrone. Pellegrinaggi al bagno. 4 tazze di te' nero (no sugar, no milk).
Merenda un'ora prima dell'atterraggio a new york: un pacco di mini pringles, una mini barretta di kitkat, shortbread, due crackers al pepe con formaggino, uvetta copera di caramella allo yogurth. (metto via l'uvetta e il kitkat e mangio il resto).
Dall'oblo' iniziano a vedersi le Ville Presidenziali e non... l'aereo da Nord si avvicina a New York... passiamo su long island. Mi ricordavo che Manhattan fosse piu' vicina, piu' visibile da JFK airport... ma ne' al decollo ne' all'atterraggio si e' intravista bene la skyline. Meno male.
Ho avuto il batticuore tutto il tempo e con una sorta di vero masochismo cercavo una citta' senza torri gemelle. Brrr.
Atterraggio, caspita sono infondo all'aereo, ho due ore prima del prossimo volo.... se non scavalco tutte le persone avanti a me, dalla dogana non esco piu'. Inizio la maratona... esco dall'aereo e, con passo spedito supero gli italiani, supero la famiglia spagnola con la bambina mangiacaramelle, supero un gruppo di cinesi, supero gli italiani sardi e i milanesi coi capelli grigi e il look da D'artagnan... Supero una coppia irlandese, una tedesca.... supero anche gli americani e sono in cima alla corsa... sto per raggiungere il traguardo. Due ingegneri di un Paese a me sconosciuto mi riacchiappano, mi passano avanti sulle scale mobili, siamo testa a testa. Si infilano davanti a me nella fila che dice "visitors".... ohibo'... non c'e' nessuno? Siamo il solo volo ad atterrare alle 2pm?
Allora passate, ci sono tre file aperte tanto!
Passo, becco il classico ragazzone americano dallo sguardo severo a farmi il terzo grado:
- quando riparte?
- il 16.
- dove sta andando?
- a san francisco.
- con che volo?
- AA 85 delle tre e mezzo no so a che cancello sia.
- motivo della visita?
- E' il mio regalo di compleanno.
- dove va a stare?
- questo indirizzo.
- chi vive la'?
- il mio migliore amico.
- come si chiama?
- Cosi' e cosa'.
Scansione dell'indice destro, scansione dell'indice sinistro, fotografia. Schedata e via!
Corro a prendere il bagaglio. Un signore continua a tirare giu' valige nere in cerca della sua. Lo aiuto, ma ogni volta e' quella sbagliata. Mi ringrazia in spagnolo, gli rispondo in spagnolo. mi parla in inglese, gli rispondo in inglese. Finalmente arriva la mia valigia. Verde. Un tizio ci si appoggia per tirare via la sua e dico "ehi, per favore, non schiacciarmi la valigia" La tiro giu', guardo il signore accanto a me e dico "per questo si comprano valige colorate!" Ride e dice "me la faro' verde anche io!"
Passo la dogana, parlo con un doganiere... e' indiano... vabbe'.... faccio il check-in del bagaglio e mi dicono: gate 35.
Esco.... prendo l'ascensore... mi fermo al piano sbagliato, risalgo in ascensore... esco fuori... mi accorgo che devo rifare la fila sotto al metal detector... Scarpe e giacca e sacchetto coi dolci in una bacinella. Computer in un'altra. Borsa da se'.
Come sempre scelgo la linea piu' lunga. Una delle guardie guarda la mia foto sul passaporto e guarda me.
- devo togliermi gli occhiali? - sorrido.
- no, vedo bene attraverso! - serio (I see right through them! - doppio senso... se voglio e devo, ti sgamo!) Brrr.
passo. mi rivesto, con le scarpe slacciate corro alla ricerca del mio gate... i gates sono segnati sui cartelli dal 31 al 48... bene, mi dico, sara' qua all'inizio.... entro nel corridoio... partono dal 48!!! Al contrario, corro fino giu' infondo. Manca mezz'ora all'imbarco. Ma ce la faccio. Arrivo al gate, mi siedo, provo ad accendere il computer. Non c'e' internet gratuito! O_O sono Sconvolta!
Salgo sull'aereo. ancora una volta posto finestrino. Il Pilota e' una signora di nome marylin. Decollo perfetto. Il tizio accanto a me.... uno stronzo che come senti i bebe' a bordo piangere all'uniscono si mette i tappi di gomma nelle orecchie e sbuffa. A questo qua non voglio chiedere di alzarsi per farmi andare al cesso. Mi accomodo con cuscino e copertina. Tanto su un volo 'domestico' fanno Ocean 13 (e chissene), non ti danno il pasto, paghi le cuffiette. Sono 6 ore di volo. Sono le 9 di sera in italia. Me le dormo tutte.
E cosi' faccio.
Mi sveglio mezz'ora prima dell'atterraggio. Guardo fuori... vedo delle strane lagune rosse che non avevo mai visto prima... cavoli questo aereo non passa sulla citta'? Volevo vedere il golden gate!
L'atterraggio e' fantastico. Nessuno appalude.
Un momento? cosa succede? nessuno ha applaudito nemmeno all'atterraggio di New York!! Americani, perche' non applaudite piu' i vostri piloti?
Mi sento in dovere di fare qualcosa... mi avvio all'uscita. Non solo il volo e' stato tranquillo e l'atterraggio perfetto... ma siamo in anticipo di mezz'ora. (i voli dopo il mio, tutti in ritardo)....
Passo davanti la cabina di pilotaggio e vedo la Capitana. Una signora coi capelli rosso fuoco.
"Madam" le dico "that was sheer genius! Thank you!"
(signora, lei e' un genio, grazie)
la signora ride una corposa risata.
Esco dall'aereo con calma e spero che Nat sia gia' arrivato. Spero che sia al ritiro bagagli... non lo vedo... non ho il suo numero... vabbe', Nat e' organizzato.
Infatti, scendo e lo trovo infondo alle scale! Lo vedo, faccio ciao ciao con la manina, lui fa ciao ciao e sorride. Un Abbraccione e iniziamo a chiacchierare del piu' e del meno.
E' strano, sono davvero stata via un anno? Sembra ieri che chiacchieravamo cosi'! Ci scattiamo una foto, come sempre! la prima del viaggio.
Mi racconta della sua crociera in Alaska, parliamo di vino, di cibo... come sempre.
Arriva la valigia e andiamo a prendere la macchina. Poi ci avviamo.
Non vedro' il golden gate nemmeno stavolta... hahahaha... ci avviamo e per strada, ovviamente, ci perdiamo attorno a via junipero serra... ma resta sulla 19th no?
arriviamo a casa.... passando per il west portal... niente batticuore, niente emozioni, ero qui giusto ieri, no?
Al cancello, gli dico il codice. Il cancello si apre:
- i score!
Ho azzeccato, non solo me lo ricordo ancora ma non lo hanno cambiato.
Arriviamo davanti casa. Suono il campanello. Tachan apre la porta. Poi oliver si fa le scale quattro a quattro.
Saluti come sempre. Com'e' andato il viaggio, ti vuoi rinfrescare, dove vuoi andare a mangiare? andiamo da Suzu.... aaah, mi mancava Jtown.
Woofie non si ricorda di me. Mi annusa, annusa Nat, scondinzola ma non capisce.
Usciamo, passiamo prima a salutare Tomoko al bar dove lavora.... mi infilo di nascosto tra i clienti, e dico:
"mana-san, konbanwa!"
Tomoko strilla! Abbraccioni abbraccioni! Sentiamoci per uscire, chiama Tachan, chiama Oliver. Okay okay.
Foto a sorpresa di nat.
deda: yo yo yo!
Tomoko: Kyaaa!!!
La lasciamo al suo lavoro e andiamo a mangiare da Suzu.
Ramen e 4 bottiglie di birra! Tenpura per antipasto.
Al solito parliamo di scuola, lavoro e drama e telefilm! hahahahaha
Scattiamo la seconda foto ufficiale della serata.
Io, col mio ramen che guardo storto la mano di oliver che tenta di soffiarmi il tofu.
Che buono il ramen! Non riesco a finirlo tutto pero', si vede che non sono piu' abituata a queste mega porzioni!
Paghiamo, usciamo, ci mettiamo d'accordo per l'indomani. Torniamo a casa.
Accendo il computer per mandare i primi messaggi, le prime mails.... sto bene, sono arrivata, ho gia' cenato, vado a dormire....
sento Kchan via chat su gmail! Fa strano anche a lei.
Il letto viene sistemato nella sala TV... mi butto a dormire.... e mi sveglio un paio di volte durante la notte... forse perche' effettivamente sarebbe gia' giorno in italia.....
Mi sveglio e sento Oliver che si prepara per partire....
ci salutiamo.... parte e mi lascia il cane.
inizia il secondo giorno.
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