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Friday, January 23, 2009

Che Bua Bau!

Posseduta dallo spirito di Bau, trotterellavo felice lungo la banchina e appresso al treno che avrebbe dovuto portarci a Napoli. Essendo un treno di pendolari volevo trovare tre posti così da non dover restare separati o scomodi o in piedi addirittura. E' difficile però trotterellare guardando con un occhio il treno, un occhio i nonni dietro e un occhio al palo...
scusa, dice, ma c'hai tre occhi? No, infatti l'occhio al palo non se l'è filato di pezza e manco ho finto di dire: là ci sono tre posti, presto! - che mi sono voltata e ho preso in pieno sto paletto miserabile e soletto.
Neanche il tempo di portarmi la mano alla testa sghignazzando - perché ste cose fanno fare ghignate pazzesche - che mia madre fa: Dove sono gli occhiali?
Io: quali occhiali?
Lei mi mostra la stanghetta e mio padre si china a raccogliere la lente.
Effettivamente il mondo è sfocato e non per via della botta!
Cerco il resto degli occhiali: li vedete?
No.
Mia madre dice: Che facciamo? prendiamo il treno dopo?
Rispondo: No, saliamo.
Capirai - mi dico - lei ha la staffa, lui una lente, sto coso si è rotto in tre. Non ci faccio più niente.
Salgo sul treno ridendo - che le endorfine quando si mettono al lavoro sono "robbba pussente" - mi guardo una mano e vedo sangue.
E questo? E' asciutto, la mano è intatta... vuoi vedere che mi sono sfracassata il naso?
Dico: sanguino.
Mia madre: sì, sanguini un pochino vicino all'occhio.
Ci sediamo e chiedo specchietto e fazzoletto e poi dico: a Napoli prendiamo cerotti e lentine a contatto.
Così abbiamo fatto e siamo andati avanti tutto il giorno. Discretamente bene.
Livelli dei dialoghi della giornata.
Mamma: ma non l'hai visto il palo?
Deda: No, ma l'ho sentito.
Mamma: ma non ti fa male?
Deda: ti dirò, mi ero svegliata col mal di testa ma dopo sta batosta mi è passato.
Mamma: ma come hai fatto a prendere un palo in pieno.
Deda: ci sono proprio corsa incontro de cuore!
C'è gente che prende i pali di petto e io li prendo di faccia. Quando poi dicevo: oh, mi son stampata un palo e ho rotto gli occhiali.
La gente faceva una faccia: con la macchina? Col motore? In bicicletta?
Ma che scherziamo? Io certi danni li faccio a piedi!
Al ritorno mi è venuta la curiosità di sapere che fine avesse fatto il resto degli occhiali.
Erano accanto alle rotaie e li ho raccolti.
Per mia fortuna avevo montato lenti eccellenti sulla scorsa montatura, era stato lungimirante l'ottico a dire: prendi queste non si scassano manco se ci passa un treno sopra!
E infatti... quelle lenti gliele ho portate e le ho fatte montare su una nuova montatura.
Sto scherzetto quindi mi è costato relativamente poco rispetto al dover rifare gli occhiali con tanto di lenti!

Diciamo che avrei dovuto cambiarli da tempo, procrastinavo e il palo ha deciso per me.

Per quanto riguarda il danno fisico. Il bernoccolo sul naso si era sgonfiato già la sera stessa... fa ancora un po' male. Il taglio vicino all'occhio sinistro era piccolo ma profondo (l'ho aperto bene per vedere l'entità del danno)... si è già richiuso ma ancora prude un po'. Adesso ho il lato sinistro del viso che quando rido o starnutisco mi fa vedere un po' le stelle. Che bua bau!


1 comment:

Anonymous said...

nuooo che botta! Lo so che arrivo tardi ormai, però non potevo astenermi dal dire bravo all'occhialaio che ti ha dato le lenti industruttibili!
Sarà già passato tutto ma per sicurezza il prossimo palo scansalo XD

L81