Via dove? E' mio!
Trovando poco felice la nuova campagna pubblicitaria del Ministero per i Beni Culturali ho deciso di mandare una mail:
Buongiorno signori, Scusate il disturbo, volevo lasciare un commento sulla nuova campagna pubblicitaria proposta sui canali Nazionali.
Secondo me, il tipo di pubblicità "se non lo visitate, lo portiamo via" è poco felice e lancia un messaggio sbagliato. Ora, negli ultimi tempi, in TV abbiamo dovuto subire scempi di ogni tipo: dalla tizia che miagola l'inno di Mameli storpiandolo, sotto la pubblicità delle calze a quelli che si reinventano il coro del Nabucco per una banca! Per me, anche queste cose sono beni culturali... e andrebbero impediti certi fatti ma, a prescindere, stiamo parlando dei beni culturali italiani, degli italiani! Se posso dire la mia, anche se i beni culturali sono proprietà dello Stato-apparato non dobbiamo dimenticarci che lo Stato-apparato esiste in virtù dello Stato- popolo. Francamente nel sentire una cosa del genere, e non prendetemi per persona senza senso dell'umorismo, ci lavoro con l'umorismo, la prima cosa che mi è venuta da pensare è stata: me lo portate via? E dove? E' mio! I beni culturali sono anche dei cittadini che partecipano con le tasse (l'8 per mille io lo darei allo Stato anche per quello) al mantenimento di tali beni. Mi rendo conto che, di recente, le visite siano poche... (mettiamoci anche il fatto che il tempo non è stato d'aiuto perché io vedo che quando c'è bel tempo la gente è più propensa a farsi un giro, che so io... alla Venaria Reale!). Ma perché non fare pubblicità più propositive? Tipo: sapevi che esiste questo monumento! Vieni a visitarlo è anche tuo! E' tuo goditelo! E' tuo, amalo! Insomma quando mai si è raggiunto uno scopo con le minacce? Io dico, siate pazienti, aspettate la bella stagione e ricominciamo pure con quelle belle iniziative come l'Opera allo Stadio e i musei aperti la sera! La gente va invogliata, non minacciata, nemmeno per scherzo!
Se concordate anche solo in parte, scrivete anche voi, qui
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